Ciao a tutti,
anche quest'anno si è concluso il percorso fatto insieme, con molta soddisfazione (anche se a volte avremmo voluto strangolarvi!).
In questi giorni stiamo continuando a lavorare al parco Milcovich e i bambini citano le battute del vostro lavoro (dopo un po' vorremmo strangolare anche loro), ma è così bello vedere che siete rimasti impressi in questa maniera.
Grazie a tutti voi per l'energia, l'entusiasmo e il divertimento con cui avete lavorato (almeno alla fine!)!
A questo link trovate alcune foto...presto forse anche un video...
FOTO DELLO SPETTACOLO AL PARCO MILCOVICH L'8 GIUGNO 2009
un abbraccio a tutti e ci vediamo presto
Sara e Antonio
venerdì 12 giugno 2009
giovedì 21 maggio 2009
mercoledì 6 maggio 2009
4) AMICI DI ROMEO LO PORTANO ALLA FESTA
Romeo + Rosalina/e
Da ultima passa Michelle (con il mantello nero) Romeo si lascia sedurre e la segue
Ma arrivano alcuni amici (Kava, Camilla, Valeria e Alessio) e lo trattengono
CAMILLA: buongiorno Romeo!
ROMEO-FILIPPO:giorno triste!Chi era quella che si allontanava così in fretta?
VELERIA: Chi?Qual’è la tristezza che fa sembrare tanto lunghe le ore di Romeo?
ALESSIO: quella di non aver ciò che le farebbe parer brevi!
KAVA: sei innamorato?
FILIPPO: non..
KAVA: Non sei innamorato?
FILIPPO: non ho l’amore di chi amo.
KAVA: Perché l’amore che è così gentile da vedere (indicando Camilla e Valeria) deve essere tanto duro e tiranno da provare?
CAMILLA: e l’amore, seppur bendato sa trovare i sentieri della sua volontà
Arriva Annachiara e si aggrappa a Romeo
ALESSIO: e se la tua bella ti affligge, dimentica di pensarci!
VALERIA: libera da lei i tuoi occhi: guarda altre bellezze!C’è una festa dai Capuleti!
CAMILLA:tu l’hai vista bella perché nessun altra bellezza le stava accanto e sulla bilancia dei tuoi occhi non pesava che lei. Ma poni su questi due piatti cristallini (gli prende la faccia) la tua donna e te ne mostreremo delle altre alla festa che a confronto di questa ti sembreranno impareggiabili!
KAVA:Allora si va?
FILIPPO: proprio no. Voi avete gli scarpini risuolati di cuoio leggero e io invece ho il cuore di piombo che mi tiene attaccato alla terra, mi è impossibile muovere un passo senza che il peso dell’amore mi faccia sprofondare.
ALESSIO: se ci caschi sopra lo schiacci, sei troppo pesante per una cosa così tenera.
FILIPPO: l’amore è cosa tenera?E’ villano, rumoroso e punge come se avesse le spine.
KAVA: Se l’amore è scortese con te, sii scortese con lui. Bucalo se ti buca e buttalo giù.
FILIPPO: non cela faccio, e poi sta notte ho fatto un sogno!
ALESSIO:anch’io, ma cosa c’entra?
KAVA:che cosa hai sognato?
ALESSIO:che chi sogna spesso si inganna.
VALERIA:o che a volte sognando si sognano cose vere.
KAVA: ho capito, da voi c’è stata la regina Mab.
CAMILLA: Chi è la regina Mab?
Monologo da sistemare con pantomime o con contestualizzazione e decontestualizzazione.
Da ultima passa Michelle (con il mantello nero) Romeo si lascia sedurre e la segue
Ma arrivano alcuni amici (Kava, Camilla, Valeria e Alessio) e lo trattengono
CAMILLA: buongiorno Romeo!
ROMEO-FILIPPO:giorno triste!Chi era quella che si allontanava così in fretta?
VELERIA: Chi?Qual’è la tristezza che fa sembrare tanto lunghe le ore di Romeo?
ALESSIO: quella di non aver ciò che le farebbe parer brevi!
KAVA: sei innamorato?
FILIPPO: non..
KAVA: Non sei innamorato?
FILIPPO: non ho l’amore di chi amo.
KAVA: Perché l’amore che è così gentile da vedere (indicando Camilla e Valeria) deve essere tanto duro e tiranno da provare?
CAMILLA: e l’amore, seppur bendato sa trovare i sentieri della sua volontà
Arriva Annachiara e si aggrappa a Romeo
ALESSIO: e se la tua bella ti affligge, dimentica di pensarci!
VALERIA: libera da lei i tuoi occhi: guarda altre bellezze!C’è una festa dai Capuleti!
CAMILLA:tu l’hai vista bella perché nessun altra bellezza le stava accanto e sulla bilancia dei tuoi occhi non pesava che lei. Ma poni su questi due piatti cristallini (gli prende la faccia) la tua donna e te ne mostreremo delle altre alla festa che a confronto di questa ti sembreranno impareggiabili!
KAVA:Allora si va?
FILIPPO: proprio no. Voi avete gli scarpini risuolati di cuoio leggero e io invece ho il cuore di piombo che mi tiene attaccato alla terra, mi è impossibile muovere un passo senza che il peso dell’amore mi faccia sprofondare.
ALESSIO: se ci caschi sopra lo schiacci, sei troppo pesante per una cosa così tenera.
FILIPPO: l’amore è cosa tenera?E’ villano, rumoroso e punge come se avesse le spine.
KAVA: Se l’amore è scortese con te, sii scortese con lui. Bucalo se ti buca e buttalo giù.
FILIPPO: non cela faccio, e poi sta notte ho fatto un sogno!
ALESSIO:anch’io, ma cosa c’entra?
KAVA:che cosa hai sognato?
ALESSIO:che chi sogna spesso si inganna.
VALERIA:o che a volte sognando si sognano cose vere.
KAVA: ho capito, da voi c’è stata la regina Mab.
CAMILLA: Chi è la regina Mab?
Monologo da sistemare con pantomime o con contestualizzazione e decontestualizzazione.
lunedì 4 maggio 2009
7) LA SCENA DEL BALCONE
Annachiara spinge in scena ROMEO-Alessio: muoviti!
GIULIETTA: O Romeo, Romeo! Perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre; e rifiuta il tuo nome: o, se non vuoi, legati solo in giuramento all'amor mio, ed io non sarò più una Capuleti.
ROMEO (Ad Annachiara): Starò ancora ad ascoltare, o rispondo a questo che ha detto?
GIULIETTA: Il tuo nome soltanto è mio nemico: tu sei sempre tu stesso, anche senza essere un Montecchi. Che significa "Montecchi"? non è una parte importante in un uomo
BALCONE:non una mano, non un piede, non un braccio, non la faccia, né un'altra parte qualunque del corpo di un uomo. Oh, mettiti un altro nome! Che cosa c'è in un nome? Quella che noi chiamiamo rosa, anche chiamata con un'altra parola avrebbe lo stesso odore soave; così Romeo, se non si chiamasse più Romeo, conserverebbe quella preziosa perfezione, che egli possiede anche senza quel nome. Romeo, rinunzia al tuo nome, e per esso, che non è parte di te, prenditi tutta me stessa.
ROMEO: Io ti piglio in parola: chiamami soltanto amore, ed io sarò ribattezzato; da ora innanzi non sarò più Romeo.
GIULIETTA: Chi sei tu che, così protetto dalla notte, inciampi in questo modo nel mio segreto?
ROMEO: Con un nome io non so come dirti chi sono. Il mio nome, cara santa, è odioso a me stesso, poiché è nemico a te: se io lo avessi qui scritto, lo straccerei.
GIULIETTA: L'orecchio mio non ha ancora bevuto cento parole di quella voce, ed io già ne riconosco il suono. Non sei tu Romeo, e un Montecchi?
ROMEO: Né l'uno né l'altro, bella fanciulla se l'uno e l'altro a te dispiace.
GIULIETTA: Come sei potuto venir qui, dimmi, e perché? I muri del giardino sono alti, e difficili a scalare, e per te, considerando chi sei, questo è un luogo di morte, se alcuno dei miei parenti ti trova qui.
ROMEO: Con le leggere ali d'amore ho superati questi muri, poiché non ci sono limiti di pietra che possano vietare il passo ad amore: (fa una pantomima delirante delle difficoltà che ha dovuto superare)
ANNACHIARA: e ciò che amore può fare, amore osa tentarlo; perciò i tuoi parenti per me non sono un ostacolo.
GIULIETTA: Se ti vedono, ti uccideranno.
ROMEO: (si nasconde dietro ad Annachiara) Ahimè! c'è più pericolo negli occhi tuoi, che in venti delle loro spade:
IL BALCONE SUGGERISCE: basta che tu mi guardi dolcemente, e sarò a tutta prova contro la loro inimicizia.
GIULIETTA: Chi ha guidato i tuoi passi a scoprire questo luogo?
ROMEO: Amore,(Annachiara lo spinge) il quale mi ha spinto a cercarlo: egli mi ha prestato il suo consiglio, ed io gli ho prestato gli occhi. Io non sono un pilota: ma se tu fossi lontana da me, quanto la deserta spiaggia che è bagnata dal più lontano mare, per una merce preziosa come te mi avventurerei sopra una nave.
GIULIETTA: Due parole, caro Romeo, e buona notte davvero. Se l'intenzione dell'amor tuo è onesta e il tuo proposito è il matrimonio,
ALESSIO: resta pietrificato (Annachiara gli muove la tesata a fare sìsìsì) mandami a dire, domani, per la mia balia che farò venir da te, dove e in qual tempo tu vuoi compiere la cerimonia ed io deporrò ai tuoi piedi il mio destino e ti seguirò, come signore mio, per tutto il mondo.
NUTRICE (di dentro): Signora!
GIULIETTA: Vengo subito. Ma se le tue intenzioni non sono oneste, io ti scongiuro...
NUTRICE (di dentro): Signora!
GIULIETTA: Ora vengo! Cessa le tue proteste e lasciami al mio dolore:
domani manderò.
ROMEO: Così l'anima mia sia salva...
GIULIETTA: Mille volte buona notte! (Si ritira dalla finestra)
ROMEO: le manda un sms con scritto Tvttb
Giulietta riceve l’sms e legge “Mille volte cattiva notte, invece, poiché mi manca la tua luce.
Amore corre verso amore, con la gioia con cui gli scolari lasciano i loro libri, ma al contrario amore lascia amore con quella mestizia nel volto, con la quale gli scolari vanno alla scuola. (Si ritira lentamente)(questa o un sonetto di Shakespeare)
GIULIETTA: O Romeo, Romeo! Perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre; e rifiuta il tuo nome: o, se non vuoi, legati solo in giuramento all'amor mio, ed io non sarò più una Capuleti.
ROMEO (Ad Annachiara): Starò ancora ad ascoltare, o rispondo a questo che ha detto?
GIULIETTA: Il tuo nome soltanto è mio nemico: tu sei sempre tu stesso, anche senza essere un Montecchi. Che significa "Montecchi"? non è una parte importante in un uomo
BALCONE:non una mano, non un piede, non un braccio, non la faccia, né un'altra parte qualunque del corpo di un uomo. Oh, mettiti un altro nome! Che cosa c'è in un nome? Quella che noi chiamiamo rosa, anche chiamata con un'altra parola avrebbe lo stesso odore soave; così Romeo, se non si chiamasse più Romeo, conserverebbe quella preziosa perfezione, che egli possiede anche senza quel nome. Romeo, rinunzia al tuo nome, e per esso, che non è parte di te, prenditi tutta me stessa.
ROMEO: Io ti piglio in parola: chiamami soltanto amore, ed io sarò ribattezzato; da ora innanzi non sarò più Romeo.
GIULIETTA: Chi sei tu che, così protetto dalla notte, inciampi in questo modo nel mio segreto?
ROMEO: Con un nome io non so come dirti chi sono. Il mio nome, cara santa, è odioso a me stesso, poiché è nemico a te: se io lo avessi qui scritto, lo straccerei.
GIULIETTA: L'orecchio mio non ha ancora bevuto cento parole di quella voce, ed io già ne riconosco il suono. Non sei tu Romeo, e un Montecchi?
ROMEO: Né l'uno né l'altro, bella fanciulla se l'uno e l'altro a te dispiace.
GIULIETTA: Come sei potuto venir qui, dimmi, e perché? I muri del giardino sono alti, e difficili a scalare, e per te, considerando chi sei, questo è un luogo di morte, se alcuno dei miei parenti ti trova qui.
ROMEO: Con le leggere ali d'amore ho superati questi muri, poiché non ci sono limiti di pietra che possano vietare il passo ad amore: (fa una pantomima delirante delle difficoltà che ha dovuto superare)
ANNACHIARA: e ciò che amore può fare, amore osa tentarlo; perciò i tuoi parenti per me non sono un ostacolo.
GIULIETTA: Se ti vedono, ti uccideranno.
ROMEO: (si nasconde dietro ad Annachiara) Ahimè! c'è più pericolo negli occhi tuoi, che in venti delle loro spade:
IL BALCONE SUGGERISCE: basta che tu mi guardi dolcemente, e sarò a tutta prova contro la loro inimicizia.
GIULIETTA: Chi ha guidato i tuoi passi a scoprire questo luogo?
ROMEO: Amore,(Annachiara lo spinge) il quale mi ha spinto a cercarlo: egli mi ha prestato il suo consiglio, ed io gli ho prestato gli occhi. Io non sono un pilota: ma se tu fossi lontana da me, quanto la deserta spiaggia che è bagnata dal più lontano mare, per una merce preziosa come te mi avventurerei sopra una nave.
GIULIETTA: Due parole, caro Romeo, e buona notte davvero. Se l'intenzione dell'amor tuo è onesta e il tuo proposito è il matrimonio,
ALESSIO: resta pietrificato (Annachiara gli muove la tesata a fare sìsìsì) mandami a dire, domani, per la mia balia che farò venir da te, dove e in qual tempo tu vuoi compiere la cerimonia ed io deporrò ai tuoi piedi il mio destino e ti seguirò, come signore mio, per tutto il mondo.
NUTRICE (di dentro): Signora!
GIULIETTA: Vengo subito. Ma se le tue intenzioni non sono oneste, io ti scongiuro...
NUTRICE (di dentro): Signora!
GIULIETTA: Ora vengo! Cessa le tue proteste e lasciami al mio dolore:
domani manderò.
ROMEO: Così l'anima mia sia salva...
GIULIETTA: Mille volte buona notte! (Si ritira dalla finestra)
ROMEO: le manda un sms con scritto Tvttb
Giulietta riceve l’sms e legge “Mille volte cattiva notte, invece, poiché mi manca la tua luce.
Amore corre verso amore, con la gioia con cui gli scolari lasciano i loro libri, ma al contrario amore lascia amore con quella mestizia nel volto, con la quale gli scolari vanno alla scuola. (Si ritira lentamente)(questa o un sonetto di Shakespeare)
5) LA FESTA
FESTA:
tutti camminano nello spazio, Annachiara (come un direttore d'orchestra)da il via alle danze, Laura suona, anna chiara da degli stop (contatto di sguardi, palmo-palmo, parti del corpo) se Annachiara non è soddisfatta ne modifica le posizioni, riparte la musica.
Ballo poi arriva Michelle si toglie il mantello e Romeo-Michele la vede
MICHELE: insegna alle torce come si fa a splendere. Bellezza troppo grande per poterla possedere e troppo preziosa per questa terra. Se la mia mano profanasse la santità della vostra, ed è un dolce peccato, le mie labbra, come due pellegrini rossi di vergogna, sarebbero qui pronte ad attenuare con un bacio la ruvidezza di questo contatto.
MICHELLE: Buon pellegrino, per dimostrare la tua cortese devozione fai troppo torto alla tua mano. Le mani dei pellegrini possono toccare le mani delle sante e il vero bacio del fedele è quello del palmo contro il palmo.
GIANLUCA: Ma le sante non hanno labbra?e i fedeli neppure?
VALENTINA: Sì pellegrino, hanno labbra per pregare.
ALESSIO O EFREM: Ma allora, cara santa, lascia che anche le labbra facciano quello che fanno le mani.
ALINA: le sante non si muovono anche se esaudiscono i voti di chi le prega.
KAVA: allora non ti muovere mentre mi esaudisci, dalle tue stesse labbra io sono assolto dal peccato delle mie (bacio?)
CLAUDIA: Ma allora resta sulle mie labbra il peccato di cui tu sei stato assolto?
FILIPPO:o com’è dolce riparare a ciò, rendimi il mio peccato (la bacia ancora?)
PERLA:Tu baci secondo le regole.
GAS: (chiede a Tebaldo)scusa, questa chi?
TEBALDO: E’mia cugina, Giulietta Capuleti!E non sei tu forse un Montecchi?Portatemi una spada!Come osi venire qui e farti beffe della nostra festa?Giuro sulla mia spada e sull’onore della mia famiglia che ucciderti non sarà un peccato.
GIANLUCA-PISS: No, peace, peace and love!Lascialo in pace, è una bravo ragazzo. Non vorrai fargli torto!Non si addice ad una festa questo cipiglio (Ringhia) e mostrati cortese (miagola).
TEBALDO: si addice benissimo quando tra gli ospiti vi è una siffatta canaglia. Io non lo sopporto, ma troverò l’occasione per fargliela pagare!
GIANLUCA- PISS: eh, no!ho detto peace (escono insieme)!
tutti camminano nello spazio, Annachiara (come un direttore d'orchestra)da il via alle danze, Laura suona, anna chiara da degli stop (contatto di sguardi, palmo-palmo, parti del corpo) se Annachiara non è soddisfatta ne modifica le posizioni, riparte la musica.
Ballo poi arriva Michelle si toglie il mantello e Romeo-Michele la vede
MICHELE: insegna alle torce come si fa a splendere. Bellezza troppo grande per poterla possedere e troppo preziosa per questa terra. Se la mia mano profanasse la santità della vostra, ed è un dolce peccato, le mie labbra, come due pellegrini rossi di vergogna, sarebbero qui pronte ad attenuare con un bacio la ruvidezza di questo contatto.
MICHELLE: Buon pellegrino, per dimostrare la tua cortese devozione fai troppo torto alla tua mano. Le mani dei pellegrini possono toccare le mani delle sante e il vero bacio del fedele è quello del palmo contro il palmo.
GIANLUCA: Ma le sante non hanno labbra?e i fedeli neppure?
VALENTINA: Sì pellegrino, hanno labbra per pregare.
ALESSIO O EFREM: Ma allora, cara santa, lascia che anche le labbra facciano quello che fanno le mani.
ALINA: le sante non si muovono anche se esaudiscono i voti di chi le prega.
KAVA: allora non ti muovere mentre mi esaudisci, dalle tue stesse labbra io sono assolto dal peccato delle mie (bacio?)
CLAUDIA: Ma allora resta sulle mie labbra il peccato di cui tu sei stato assolto?
FILIPPO:o com’è dolce riparare a ciò, rendimi il mio peccato (la bacia ancora?)
PERLA:Tu baci secondo le regole.
GAS: (chiede a Tebaldo)scusa, questa chi?
TEBALDO: E’mia cugina, Giulietta Capuleti!E non sei tu forse un Montecchi?Portatemi una spada!Come osi venire qui e farti beffe della nostra festa?Giuro sulla mia spada e sull’onore della mia famiglia che ucciderti non sarà un peccato.
GIANLUCA-PISS: No, peace, peace and love!Lascialo in pace, è una bravo ragazzo. Non vorrai fargli torto!Non si addice ad una festa questo cipiglio (Ringhia) e mostrati cortese (miagola).
TEBALDO: si addice benissimo quando tra gli ospiti vi è una siffatta canaglia. Io non lo sopporto, ma troverò l’occasione per fargliela pagare!
GIANLUCA- PISS: eh, no!ho detto peace (escono insieme)!
3) IL DISCORSO DEL PRINCIPE
PRINCIPE-GAS: Sudditi ribelli, nemici della pace, smettetela e datemi ascolto (continuano a farsi le boccacce, separa Francesca e Mary e le tiene per l’orecchio) volete darmi ascolto? Voi uomini, voi donne, (guarda Fra e Mary) voi belve!(Guarda Cecilia e Alessio) Che spegnete l’ira colpendovi a vicenda!Se non ascoltate la sentenza del vostro principe e se non obbedirete all’ordine di gettare a terra le vostre armi!
Arriva PISS-GIANLUCA: no, no, no così non va bene, devi essere carino e coccoloso!Peace and love (intanto gli sale sulle spalle) …
PRINCIPE-GAS: Me è la terza volta che li becco!
PISS-GIANLUCA: peace and love, amore amore (gli da bacini sulla testa)
(nel tentativo di zittirlo) PRINCIPE-GAS: Basta, basta, se turberete ancora la pace nelle nostre contrade pagherete con la vita.
PISS-GIANLUCA: no, peace, abbracci e bacini a tutti
PRINCIPE-GAS: Ed ora andatevene, tutti!
Tutti escono tranne Gianluca
PRINCIPE-GAS:ho detto tutti (incazzato, ma Gianluca non se ne va) anche tu!ho detto via tutti
GIANLUCA: peace, peace (è sceso ed esce)
PRINCIPE-GAS lo segue ripetendogli, via,lasciami in pace!
GIANLUCA-PISS: bravo, peace, peace
Escono entrambi
Arriva PISS-GIANLUCA: no, no, no così non va bene, devi essere carino e coccoloso!Peace and love (intanto gli sale sulle spalle) …
PRINCIPE-GAS: Me è la terza volta che li becco!
PISS-GIANLUCA: peace and love, amore amore (gli da bacini sulla testa)
(nel tentativo di zittirlo) PRINCIPE-GAS: Basta, basta, se turberete ancora la pace nelle nostre contrade pagherete con la vita.
PISS-GIANLUCA: no, peace, abbracci e bacini a tutti
PRINCIPE-GAS: Ed ora andatevene, tutti!
Tutti escono tranne Gianluca
PRINCIPE-GAS:ho detto tutti (incazzato, ma Gianluca non se ne va) anche tu!ho detto via tutti
GIANLUCA: peace, peace (è sceso ed esce)
PRINCIPE-GAS lo segue ripetendogli, via,lasciami in pace!
GIANLUCA-PISS: bravo, peace, peace
Escono entrambi
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